ECOALFABETO DI FRITJOF CAPRA

Stampa Alternativa  ha pubblicato un piccolo libro di Fritjof Capra, Ecoalfabeto. L’orto dei bambini, che contiene, oltre a una breve intervista all’autore, i testi di due conferenze tenuta una – “Un orto in ogni scuola: coltivare un senso della stagione e del luogo” –  nel 1997 alla Martin Luther King School, sede dello Edible Schoolyard (cortile commestibile) di Berkeley; l’altra nel 1999 a Liverpool, per la Conferenza Schumacher.

INTERVISTA A NADIA NICOLETTI

Cara Nadia,
ricevere ogni settimana il tuo ortogiornale è una grande gioia, spero davvero che gli squarci freschi e allegri che ci arrivano dal tuo angolo benedetto di terra tocchino tanti cuori, e spingano molti altri insegnanti a volere provare anche loro, e comunicare, un po’ di quella gioia.
 Mi è però venuta la curiosità di sapere qualcosa del tuo percorso. Ti faccio quindi qualche domanda.

SE FOSSI UNA MAESTRA

Se fossi una maestra e avessi degli alunni con cui condividere i miei pensieri sparsi… Era quello che rimuginavo oggi mentre legavo i tralci delle viti per non farli spezzare dal vento. A proposito di viti, non sarebbe bello, in una scuola, avere una pergola d’uva, magari la fragola che non va ramata, e trovare un po’ d’ombra e di grappoli a settembre, quando ricomincia la scuola, proprio nel mese in cui, un tempo, iniziava l’anno?

LE PIANTINE DELL'ARCOPA

Ieri mattina, in un angolo ombroso delle colline intorno a Lucca, ho portato una cassetta di zucche “Moscata di Provenza” da me seminate allo scambio della ARCOPA (Associazione Ricerca e Conservazione Piante Alimentari, www.arcopa.org).

PRIMAVERA IN VALSUGANA

La semplice vista di attività legate al ciclo delle stagioni ci rassicura, ci rende partecipi di aspetti naturali ed essenziali. Incontrare un contadino col suo trattore di ritorno dai campi, con un bel carico di fieno o di legna, infonde buon umore. Perché è un’ attività semplice e diretta. Apprezzo il bel progetto "Orti di pace" e l’idea che l’orto e il giardino siano un luogo ideale per comunicare con la natura, condividere esperienze ed emozioni. Come augurio per "Orti di pace", ecco questa mia poesia sulla primavera e l’umile vita dei campi. 

Riccardo Ianniciello

UN FELICE INCONTRO

A Levico Terme, domenica scorsa, in occasione della manifestazione Ortiinparco dove, insieme a Gianfranco Zavalloni, è stato presentato il sito ortidipace, ho conosciuto una maestra simpaticissima, la maestra dei miei sogni: Nadia Nicoletti, di cui abbiamo letto di recente un bellissimo testo. Con grande gioia di tutti, Nadia ha accettato di inviarci regolarmente il diario dell’orto che tiene nella sua scuola di Villazzano: un suo "ortogiornale".

LA PRIMA AIUOLA NUOVA

Di solito è il primo di maggio, il giorno in cui sistemo nell’orto le pianticelle per l’orto estivo: zucchini, zucche, melanzane, pomodori, basilico e altre aromatiche. Quest’anno però il caldo è arrivato prima, così già oggi, sul finire del pomeriggio, quando il sole era più mite ma i moscerini più insistenti, ho preparato la prima di una dozzina di aiuole.

RICORDI DALL'ORTO DI SCUOLA

Questo ricordo è dedicato alla mia maestra elementare. Era una donna piuttosto corpulenta, bruna, i capelli tirati indietro e fermati in un severo chignon. Portava sempre camicette bianche e profumava di lavanda. La "signora maestra". Erano tempi in cui gli insegnanti non si facevano dare del tu dai bambini né si facevano chiamare per nome. Il primo giorno di scuola la maestra entrò in classe con la sua camicetta candida e disse alle bambine: "Io sono la vostra maestra. Mi chiamo Angela Delbò. Non sono sposata per cui sono signorina. Ma per voi devo essere la signora maestra". E così fu. Nessuna si sognò mai di chiamarla Angela o signorina. E le davamo del lei.

L'EDUCAZIONE DI UN BOTANICO

Giorno fa mi trovavo a Kew Gardens. Avevo un appuntamento con Nigel Taylor, il curatore, e siccome sono persuasa che nella biografia di ogni grande appassionato c’è sempre un qualche seme piantato nei primi anni di vita, gli ho chiesto di raccontare a ortidipace le sue prime esperienze.

L'ORTO COME MAESTRO

In tempo di emergenza, si ricorre agli orti di guerra. A me piacerebbe invece che gli orti fossero di pace: occasioni di convivialità, di apprendimento con e dalla natura, fin dai primi anni di vita. Anche a scuola, in particolare alle elementari e alle medie, perché a quell’età, forse meglio che ad altre, si è più ricettivi, più pronti ad apprendere dalla nostra più grande maestra: la natura stessa.