UNA ROSA PER SOGNARE: LIJANG ROSE

2 giugno 2007
Il mio orto non è recintato, non ha intorno uno steccato, come si usa negli orti di montagna, in particolare in  Alto Adige, ma anche qui in Trentino.
E’ un orto aperto, senza un confine definito a separarlo dal giardino. Questa scelta del tutto casuale è dettata più dalla pigrizia che da un piano preciso, ma ha fatto in modo che le mie due passioni: l’orto e le rose, si siano per così dire, unite.

ERBE SPONTANEE … SCOLASTICHE: IMPARIAMO A RICONOSCERLE E AD APPREZZARLE!

Ogni giardino ha le sue erbacce… che non dovrebbero essere chiamate cosi! Ognuna di esse infatti svolge un suo ruolo e si è adattata a vivere spesso in condizioni estreme; solo agli occhi di un “giardiniere della domenica” (così definisco quelli che nel giardino ci vanno solo la domenica per non fare altro che tagliare erba) possono sembrare soltanto infestanti che non meritano nessuna pietà.

UNA PIANTA COLTIVATA DA MILLENNI: L’ATRIPLEX HORTENSIS

Molte sono le piante che l’uomo, durante la sua millenaria storia, ha “addomesticato”, trasformando spesso specie con frutti insignificanti o di poco conto, in altre con caratteristiche assai migliorate, tanto da non sembrare spesso nemmeno parenti dei loro “genitori” ancestrali.

CIPOLLE

Oggi, 14 febbraio, era una giornata tiepida e tersa. Ne ho approfittato per lavorare la terra, ripulirla dalle erbacce, togliere le gramigne e piantare cipolle e scalogni in un punto dell’orto dove, per fortuna, non avevo ancora sparso letame di pecora: cipolle e scalogni, infatti, non gradiscono affatto venire supernutriti!

IL CAVOLO NERO

Mentre nell’orto le foglie frastagliate dei cardoni spuntano ammosciate dai fogli di giornale messi a mo’ di cappottino e i radicchi da rossi si sono fatti lividi quasi neri, è una bella soddisfazione ammirare subito fuori dalla porta di cucina, per nulla mortificato dai rigori di stagione, il cavolo nero (Brassica oleracea var. acephala).

LE LILIACEE

Le liliacee si chiamano così perché la loro è la famiglia del giglio, in latino lilium. Sono fra i pochi ortaggi monocotiledoni. Mentre le piante dicotiledoni si sviluppano a partire dagli apici fogliari, le monocotiledoni si sviluppano a partire dalla base delle foglie, ovvero spingendo in fuori, e verso l’alto, le nuove foglie. Ecco qui i principali ortaggi di questa famiglia.

LE OMBRELLIFERE

Le ombrellifere sono chiamate così per la forma a ombrella delle infiorescenze. Carota sedano e finocchio sono le più comuni nell’orto, ma la famiglia comprende anche il ginseng, la salsapariglia, le pastinache,  il sedano rapa, il prezzemolo e la velenosa cicuta. Sono tutte lentissime a germinare, per questo, per non perdere di vista il punto dove le abbiamo seminate,  è bene mescolare ai loro semi di ravanello, che sono invece di velocissima germinazione, e potremo cogliere quando carote e finocchi e tutti gli altri loro parenti avranno cominciato appena a spuntare.

LE COMPOSITE

Chiamate anche asteracee, le composite sono dette così a motivo dell’infiorescenza a capolino, formata ovvero da tanti piccoli fiori riuniti in moda da parere un unico fiore. Tra le composite più note troviamo la margheritina dei prati (Bellis perennis) e il girasole, come anche molte importanti piante da orto. Eccone alcune qui di seguito:

SUGGERIMENTI PER UN GIARDINO NATURALE

Prima di suggerire piante adatte al giardino naturale, una premessa: la potatura non è necessaria nelle piante ornamentali (mentre può essere un “male necessario” per le piante da frutto, per regolarizzarne la produzione), salvo piccoli interventi nel caso di ramificazioni disordinate o troppo esuberanti, per togliere le ramificazioni secche o risistemare una chioma danneggiata. Infatti una pianta si definisce ornamentale proprio perché ha una sua forma caratteristica; questa, se alterata con le potature, certamente verrebbe a mancare.

LE CRUCIFERE

Le crucifere si chiamano così perché i loro fiori hanno quattro petali, motivo per cui ricordano una croce.  Fra gli ortaggi, le crocifere più note sono la rucola, i cavoli e i ravanelli: lasciateli andare in fiore, e vedrete! I cavoli appartengono al genere Brassica.