Letture

ALLA TERRA, NELLA SUA GIORNATA

Terra, come stai? Lo so che sorridi, furbona.

Lo so che questi esserini ti dedicano le giornate, ti celebrano e tu non ne hai bisogno.

Sei sopravvissuta ad impatti peggiori. Hai sopportato, inglobato, assorbito e plasmato dentro di te,ben altro che un virus chiamato “homo sapiens”.

Asteroidi, meteoriti, hai visto l’estinzione di specie durate milioni di anni e la rinascita della vita sotto altre forme.

Terra, oggi, sono andato in classe ed ho mostrato una pianta di cren, il rafano, nel suo secchiello da muratore, con tanta terra attorno alle radici. Ho spiegato che “armoracia rusticana” viene dall’Armorica, io insegno francese e che “rus” significa campo.

E’ stata la mia maniera di parlare di questa giornata, il 22 aprile “Earth Day”. Terra, vorrei soltanto che tu sapessi che io cerco di esserti devoto, attaccato a te, come quel lombrico tra le radici del cren.

Vorrei che tu sapessi, Terra, che ti voglio bene.

Teodoro Margarita

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