Strumenti

COME SOPPERIRE ALLA CARENZA DI FERRO

Come sopperire alla carenza di ferro, orto e giardino
Nella saggezza  contadina tutto quello che si produceva o si acquistava doveva essere utilizzato al meglio sino alla fine e nulla veniva scartato se non esaurito nelle proprie qualità. Lo spreco non rientrava nella filosofia di vita ed anche  chiodi e ferri arrugginiti avevano una funzione particolare nell’orticoltura e nel giardinaggio, quello di arricchire di ferro il terreno.
Vi era sempre un secchio o un mastello, custodito sotto il porticato, coperto con della stoffa per evitare che l’acqua che vi era contenuta si sporcasse e serviva come punto di raccolta di materiale ruggine. Erano preferibili i chiodi forniti dalla schiodatura di assi o piccoli pezzi di mezzi agricoli come bulloni o viti. Questo per fare si che non si riempisse di materiale ingombrante. L’importante era che tutto il materiale fosse rigorosamente arrugginito. Tutti coloro che cammin facendo trovavano qualche cosa di arrugginito lo raccoglievano e lo ponevano nel secchio dell’acqua ruggine, quasi per istinto.
Tutto il materiale veniva immerso nell’acqua e rimaneva depositato sul fondo per lunghi periodi. Lo scopo era quello di arricchire l’acqua di ferro ed una volta pronta e prelevata nel quantitativo necessario per l’uso il contenitore veniva nuovamente riempito  con altra acqua che a sua volta si arricchiva di ferro depositato dalla “macerazione” del materiale arrugginito…e via dicendo.
L’acqua da utilizzare era ritenuta pronta quando prendeva il color marrone o bronzo.
Questa acqua ferruginosa veniva versata alle radici delle piante o dei fiori quando si notava che le foglie iniziavano ad ingiallire e l’occhio vigile del nonno Faustino dava le indicazioni di come intervenire per evitare che la carenza peggiorasse e si trasformasse in qualche cosa di più preoccupante e grave per la buona salute delle piante.
La stessa acqua data alle radici delle ortensie bianche ne trasforma le foglie in color celeste.