Letture

LA CIPOLLA NELLA POESIA

 Proposto da Ludovica nell’ambito del laboratorio “Coltivando il nostro giardino” tenuto da Lorenza Zambon alla biblioteca Vaccheria Nardi di Roma
          
Ode alla cipolla
 
di Pablo Neruda
 
 
 
Cipolla,
luminosa ampolla,
petalo su petalo
s’è formata la tua bellezza
squame di cristallo t’hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra
è avvenuto il miracolo
e quando è apparso
il tuo lento germoglio verde,
e sono nate
le tue foglie come spade nell’orto,
la terra ha accumulato i suoi beni
mostrando la tua nuda trasparenza,
e come con Afrodite il mare remoto
copiò la magnolia
per formarle i seni,
la terra
così ti ha fatto,
cipolla,
chiara come un pianeta,
e destinata
a splendere
costellazione fissa,
rotonda rosa d’acqua,
sulla
mensa
della povera gente.Generosa
sciogli
il tuo globo di freschezza
nella consumazione
bruciante della pentola,
e la balza di cristallo
al calore acceso dell’olio
si trasforma in arricciata piuma d’oro.Ricorderò anche come feconda
la tua influenza l’amore dell’insalata
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti forma fine di grandine
a celebrare la tua luminosità tritata
sugli emisferi di un pomodoro.
Ma alla portata
delle mani del popolo,
innaffiata con olio,
spolverata
con un po’ di sale,
ammazzi la fame
del bracciante nel duro cammino.
Stella dei poveri,
fata madrina
avvolta
in delicata
carta, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura,
come semenza d’astro,
e quando ti taglia
il coltello in cucina
sgorga l’unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.
Tutto quel che esiste ho celebrato, cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle piume accecanti,
ai miei occhi sei
globo celeste, coppa di platino,
danza immobile
di anemone innevato
e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina
 

 
proposta da Laura Leotta, sempre dallo stesso gruppo:
 

Nel percorso della cipolla altra poesia.
Questa volta l’autrice è: Wislawa Szymborska, poetessa polacca pubblicata in italia da Adelphi
 
Non avrei mai creduto, prima di iniziare questo laboratorio, che la cipolla fosse tale musa ispiratrice.
Ciao, Laura
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La cipolla
La cipolla è un’altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
Fino alla cipollità
Cipolluta di fuori,
Cipollosa fino al cuore,
Potrebbe guardarsi dentro
Senza provare timore.

In noi ignoto e selve
Di pelle appena coperti,
Interni d’inferno,
Violenta anatomia,
Ma nella cipolla –cipolla,
Non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
Fin nel fondo e così via.

Coerente è la cipolla,
Riuscita è la cipolla.
Nell’una ecco sta l’altra,
Nella maggiore la minore,
Nella seguente la successiva,
Cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un’eco in coro composta.

La cipolla , d’accordo:
Il più ventre del mondo.
A propria lode di aureole
Da sé si avvolge in tondo.
In noi –grasso, nervi, vene,
Muchi e secrezione.
E a noi resta negata
L’idiozia della perfezione