Orti scolastici

L'ORTO DELLA SCUOLA DI RONCOFREDDO

Da il Resto del Carlino, mercoledì 8 aprile 2009

MERCOLEDÌ 8 APRILE 2009 il Resto del Carlino CAMPIONATODI GIORNALISMO 11 ••

 

L’orto della scuola è il nostro tesoro

 

Lo hanno realizzato gli alunni lavorando insieme per tutto l’anno scolastico

SABATO 14 marzo abbiamo tenuto una relazione al 5° convegno ‘Orti di pace’ che si è tenuto presso l’Ecoistituto a

Molino Cento di Cesena.

 

All’apparenza parlare in pubblico sembra facile, ma da diretti interessati ci siamo accorti che riuscirci non è affatto semplice per vari motivi. Innanzitutto ci sono le emozioni che possono scagliarsi su di te mentre sei davanti al pubblico, anche se non molto numeroso, per non parlare della paura di sbagliare, che in molti casi ti porta all’errore, o della figura che puoi fare davanti ad un professore… meglio non pensarci.

 

Nonostante questo, la nostra prestazione al convegno degli orti è stata maiuscola e abbiamo raccolto numerosi applausi, battendo ogni genere di timore e stupendo, modestamente, anche i nostri professori, che ci credevano più… pasticcioni.

 

Ecco una sintesi del nostro intervento.

COME SPESSO dice il nostro prof. siamo un gruppo di ragazzi vispi e curiosi, amanti della natura e del vivere all’aria aperta. A molti di noi piace infatti fare lavori in campagna, accudire gli animali domestici e non abbiamo molta simpatia per il computer e la play station.

Il nostro prof. aveva con noi, durante lo scorso anno scolastico, l’ultima ora del giovedì pomeriggio e faceva molta fatica a gestirci in classe. Spesso eravamo distratti e agitati. Così gli è venuto in mente di farci sistemare il cortile della scuola che sorge nel centro storico di Roncofreddo.

 

Abbiamo così cominciato a pulire sistemando le aiuole ed estirpando le erbacce. Le abbiamo poi riempite con concime e terriccio, in attesa di metterci le piante aromatiche.

 

Abbiamo potato le siepi e raccolto gli aghi di pino. Qualcuno ha fatto notare che avremmo potuto piantare anche qualche ortaggio.

 

Così abbiamo cominciato a vangare e zappare; il lavoro è stato molto faticoso perché c’erano molti sassi, macerie e radici. Una

 

volta dissodato il terreno, siamo passati alla concimazione, rigorosamente con concime organico. Il concime lo abbiamo preso dalle stalle dei nostri animali.

QUESTO È STATO il lavoro di preparazione svolto nei mesi di ottobre e novembre. Con l’inverno è arrivata anche la neve. Il freddo e il cattivo tempo ci impedivano di uscire e allora ci è venuto in mente di fare un semenzaio riscaldato

nell’aula più illuminata, quella di artistica e di musica. Il lavoro è stato impegnativo e difficile, ma pieno di soddisfazione. I risultati sono stati eccezionali, abbiamo cresciuto più di 200 piantine di pomodori, cetrioli e zucchine..

 

Arrivata la primavera, siamo ritornati in cortile e grazie al contributo di una ditta locale, abbiamo sistemato nelle aiuole esterne diverse piante aromatiche: basilico, finocchio selvatico, salvia, aneto, timo e origano. Siamo passati poi alla sistemazione definitiva dell’orto con la disposizione delle canne di sostegno delle piante di pomodoro.

 

Le piantine prodotte erano talmente tante che alcune le abbiamo regalate al preside e in parte sono state vendute durante la sagra del paese.

IL NOSTRO ORTO deve però vedersela con molti nemici: lumacotti, ragnetti, muffa, ruggine, pidocchi e mosche. Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti anche con un gruppo di vandali anonimi che hanno distrutto il nostro

lavoro. Noi però non ci siamo scoraggiati e abbiamo deciso di rimboccarci nuovamente le maniche.

 

Quando hanno incominciato a  maturare i primi frutti, la scuola ha chiuso perché sono iniziate le vacanze estive. Il problema era quello di andare periodicamente a innaffiare le piante, che abbiamo risolto organizzando dei turni.

 

Abbiamo anche condotto un’indagine nella scuola chiedendo ai nostri compagni di indicare le tre verdure che preferivano e le

 

tre che detestavano. Abbiamo riportato i dati in una serie di areogrammi facendo un po’ matematica, così anche il nostro prof è stato contento.

 

L’orto è stato intitolato al ‘Melograno’ per il significato di fertilità e di energia vitale del suo frutto.

 

La professoressa di Arte Valeria Tombetti ha curato l’allestimento di un bellissimo pannello con la raffigurazione di un melograno e la relativa scritta, che abbiamo appeso in cortile. Quest’anno il progetto è ripartito: abbiamo pensato

di progettare una vera serra.

I L P R O G E T T O

ILPROGETTOdi realizzazione della serra è cominciato in classe, con il disegno tecnico, dopo di che siamo

passati alla realizzazione esterna prendendo le misure sul nostro appezzamento di terra nel cortile della scuola.

 

A quel punto abbiamo ordinato il materiale: fittoni, pali, viti, vernice acrilica, squadrini, nylon. Quando il tutto

 

ci è stato consegnato, abbiamo vangato per poi piantare i fittoni. I lavori sono durati più del previsto a causa del

 

cemento che ci impediva di collocarli in maniera adeguata. Risolto il problema, abbiamo avvitato i morali di legno

 

verniciati con una apposita vernice protettiva. A questo punto abbiamo rinforzato la struttura avvitando le assi

 

perpendicolarmente e trasversalmente.

 

Finito il montaggio dello ‘scheletro’, abbiamo posizionato la porta d’entrata. Infine abbiamo montato il nylon, la copertura della nostra serra.

 

In questi giorni invece stiamo vangando e piantando cetrioli, ravanelli e radicchi. Sperando di riuscire a mangiarli prima della fine dell’anno scolastico.

 

I ragazzi della Terza E

 

 

LA PROPOSTA DI COSTITUIRE UNA RETE DI ‘ORTI DI PACE’

 

Lavorare la terra insegna a rispettare la natura

 

ECCO ALCUNI spunti tratti dal manifesto di costituzione di una rete di orti di pace, preparato

 

per il convegno di Molino Cento e rivolto a chiunque voglia realizzare un orto rispettando

 

l’ambiente.

 

In situazioni di sopravvivenza venivano chiamati ‘orti di guerra’,

 

ma oggi li vogliamo chiamare orti di pace, perché chi non inquina e rispetta la natura,

 

lavora per la pace. Occorre imparare di nuovo a rispettare la natura. Partiti dalla scuola,

 

abbiamo esteso la nostra attenzione ad altri luoghi, come le carceri, gli ospedali o i centri

 

sociali: spazi dove ci si prende cura di fiori e ortaggi scoprendo nell’orto un luogo ideale

 

dove imparare come stare con la natura, l’ambiente e la comunità, vivendo in pace con se

 

stessi.

 

Con questo spirito proponiamo la costituzione di una Rete di Orti di Pace: per renderci

 

conto di non essere soli o isolati nel gesto di coltivare il nostro comune giardino.

 

PRESENTAZIONE

 

I ragazzi di Roncofreddo

 

mentre illustrano

 

la loro relazione

 

E nel cortile dell’istituto è stata allestita pure una serra

 

Scuola media

 

RONCOFREDDO

 

PICCOLI AGRICOLTORI

 

I ragazzi di Roncofreddo al lavoro nella loro serra