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L'ORTO A QUADRETTI

Un metodo per coltivare diverse specie orticole in uno spazio molto ristretto: esiste. Si chiama «orto a quadretti» e l’ha inventato un agricoltore americano, Mel Bartholomew.
(www.squarefootgardening.com)

Il suo metodo consiste nel creare un quadrato (solitamente di 1,2×1,2 metri), racchiuso in una struttura che può essere fatta di assi, mattoni o quant’altro la fantasia suggerisca, diviso al suo interno in sedici quadratini di 30×30 centimetri. Il quadrato viene riempito di ottimo terriccio, i confini dei quadratini vengono divisi con spago o assicelle, sul lato nord viene fissata una robusta rete ed ecco che il nostro orto in miniatura è pronto per essere coltivato!

 

I cultori del metodo assicurano che gli ortaggi cresciuti nei quadretti rendono molto di più dei loro fratelli che ‘abitano’ gli orti tradizionali: la vicinanza di molte specie orticole diverse, il bordo rialzato che consente all’umidità di non disperdersi, il continuo apporto di terra fresca e concimata sono ingredienti per un sicuro successo. In ogni quadratino si può far crescere una pianta differente, prestando attenzione a poche, semplici regole:
–         Ogni tipo di ortaggio ha una sua ‘densità di popolazione’ per quadretto, ad esempio il cavolo ne occuperà uno tutto per sé, mentre i rapanelli potranno essere seminati in maggior numero.
–         Consociazione e rotazione saranno scrupolosamente rispettate anche nel nostro orto in miniatura: niente specie orticole simili piantate nei quadretti confinanti, bensì ortaggi che traggono beneficio dalla reciproca vicinanza. Una rotazione programmata dei quadretti permetterà di non seminare di seguito lo stesso ortaggio nello stesso piccolo appezzamento.
–         Le piante più alte o rampicanti verranno piantate a nord, sul traliccio (come ad esempio pomodori e cetrioli) e si procederà in ordine di grandezza decrescente (melanzane e peperoni in terza fila, insalate, radicchi e basilico in prima fila)
Ma facciamo un esempio pratico: la rotazione stagionale di un quadrato d’orto. Nei sedici piccoli spazi si potranno coltivare: a fine inverno/primavera, magari protetti da fazzolettini di tessuto-non tessuto o campane di vetro, radicchi, crescione, rapanelli, rucola, insalatine, bleda a coste; in primavera inoltrata pianteremo due pomodori e due cetrioli sul lato nord, in terza fila una melanzana, un peperone ed un cavolo, negli altri spazi insalate, prezzemolo, alcuni fagiolini nani, basilico rape o erbette; a fine estate estirperemo le piante ormai sfruttate e metteremo a dimora radicchi invernali, valerianella, insalate sotto protezione.
Un solo quadrato vi darà la quantità necessaria di verdure da togliervi lo sfizio di mangiare un’insalata prodotta da voi.
Naturalmente per questa tipologia di orto non sono adatte piante di grosse dimensioni che occuperebbero tutto lo spazio, come zucchine, zucche o carciofi, per le quali potremo trovare un posticino in qualche aiuola del giardino.
Ho accolto con entusiasmo questa tecnica nel mio giardino di piccole dimensioni e posso dirvi che è produttivo ed esteticamente molto bello, soprattutto se si alternano agli ortaggi dei fiori piantati nei quadretti più esterni. Permette anche a chi possiede un piccolo pezzo di terra di far crescere le verdure preferite, senza sovrapproduzioni e con relativa fatica: nel piccolo spazio è facile tener a bada le erbacce, zappare, pacciamare!
È una soluzione adatta ai piccoli giardini, agli appezzamenti delle scuole o di ogni altra struttura che non possiede ampi spazi verdi, è facile da gestire e da far condividere ai bambini. Insomma, il mio entusiasmo per l’orto a quadretti ne fa il candidato numero uno per il miglior orto urbano!

 

Interessanti spunti nel libro: «L’arte dell’orto a quadretti.» Predine-Collaert, Calderini Edagricole.
Antonella Moretti