Letture

DI NARCISI ED ALTRE STORIE DI FIUME

Di narcisi, ed altre storie di fiume.
Asso, febbraio 2010, località Cranno, che in gaelico  vuol dire “albero”.
Ci sono, sono proprio narcisi e stanno per sbocciare! Una mia amica, prof  Lucia, m’è venuta a trovare con il suo cagnone, ieri pomeriggio, lei se n’è accorta per prima: stanno sbocciando, su per le balze, tanti narcisi e vi sono anche crochi, tantissimi “E che culo!” m’ha urlato, lei ha acquistato 12mila mq di bosco e nisba, di narcisi, non ne ha.
Grave che io non me ne sia accorto, troppo occupato a salvare la cascata dal cemento, che scorre sotto e si getta nel Lambro, che anche quello avrebbe bisogno d’esser salvato, non ho notato il verde più intenso delle foglie dei narcisi, cipolline ed aglio orsino, quelle si, le ho notate. Ora, giuro, non mi sfuggirà più niente.
E sai perchè? Perchè quando attorno a te si stende il petrolio e e le anitre muoiono, quando i pesci salgono a pancia all’insù, tu non puoi e non devi permetterti di farti sfuggire niente, nessuna bellezza, nessuna.
Perchè altrimenti ,senza più bellezza sarebbe solamente disperazione e  tu devi lottare.
Per farlo non ti serve la rabbia, sterile, ma il conforto di mille altre bellezze, vive, che, esse pure sanno, consapevoli  del Lambro, delle papere morte, d’altronde, sono tutte sorelle, cascata Vallategna, papere, narcisi, crochi ed anche il cagnone di Lucia, e fratelli, si, ti serve sapere che vivi immerso nella vita. Ecco, ora che sai questo, l’urlo diventa canto, se riuscissi ad intonarlo così bene da farlo percepire anche agli altri,  agli umani, non succederebbe mai più, mai più, petrolio nel Lambro.
Teodoro Margarita