Piante

LE COMPOSITE

Chiamate anche asteracee, le composite sono dette così a motivo dell’infiorescenza a capolino, formata ovvero da tanti piccoli fiori riuniti in moda da parere un unico fiore. Tra le composite più note troviamo la margheritina dei prati (Bellis perennis) e il girasole, come anche molte importanti piante da orto. Eccone alcune qui di seguito:

Lattughe
Lactuca sativa. Le varietà principali sono te: lattuga a cappuccio, con foglie verdi all’esterno e bianche quelle più interne a formare una testa compatta,  lattuga romana con lunghe foglie verdi che formano un cespo allungato, e lattughino dalle foglie tenere e verdi. Si dividono in tre categorie: invernali, primaverili ed estive. Si sviluppano bene in un clima freddo-umido, col caldo secco tendono ad andare in seme.
Lattuga sedano o sedano lattuga.
Songino o lattughella di campagna  Valerianella  olitoria. Fornisce insalata per l’inverno. Seminare all’inizio dell’autunno. Se l’inverno è molto rigido, proteggere le piante con una pacciamatura, per raccoglierle a primavera. Raccogliere solo poche foglie per pianta, quelle che servono.
Cicoria  Cichorium intybus  preferisce clima fresco, seminare a file distanti 60 cm, semi alla profondità di un 1cm e a distanza reciproca di 8, in un letto profondo invece a postarelle distanti 15 cm. in tutte le direzioni. Raccogliere le foglie man mano che servono.
Endivia  Cichorium  endivia  Seminare all’inizio dell’estate, eseguire le due semine principali a tre settimane di distanza. Non ama troppo il sole e va mantenuta umida
Scorzobianca  Tragopogon  porrifolius Detta anche barba di becco o raponzolo selvatico. Seminare a inizio primavera alla profondità di  2,5 cm. distanziando i semi di 5 cm in file distanti di 30.
Scorzonera  Scorzonera  hispanica  detta anche barba gentile  è più amara della scorzobianca.
Dente di leone  Tarassacum officinale  detto anche tarassaco, radicchio matto, radicchio selvatico  Le foglie sono più ricche di vitamine degli spinaci  Con le radici tostate e macinate si può preparare un caffè privo di caffeina.
Carciofi Cynara scolymus, forma migliorata di un cardo selvatico, Cynara cardunculus. Può essersi sviluppato nell’Africa del Nord o in Sicilia. Nel 1466 fu portato da Napoli a Firenze. Vogliono molto spazio, quindi coltivarli fuori dell’orto. Vuole terreno scuro, alluvionale, calcareo, fresco ma non troppo umido. Non tollera i rigori invernali. Trapiantare a primavera, in modo da consumare i carciofi in autunno. Oppure si trapiantano i carducci. Le piante devono essere distanziate di un metro. Dove è molto caldo si possono avere carciofi sia in inverno che in primavera.  Siccome le piante perdono vigore (al massimo vivono otto anni) sostituire ogni anno ¼ delle piante, ovvero ogni autunno togliere le piante più vecchie e sostituirle con nuove piante a primavera. Da vecchi rizomi si possono togliere i carducci, piantarli al coperto in sabbia e terriccio, e utilizzarli a primavera per il nuovo impianto.
Nella prima quindicina di ottobre entrano in produzione le varietà di carciofo più precoce.
Cardi  (Cynara cardunculus var. edulis)  Seminare a postarelle, 3 o 4 semi in ciascuna, a 90 cm o anche un metro l’uno dall’altro. Si semina all’inizio della primavera, meglio a maggio perché la radice fittonante non gradisce il trapianto, se invece si seminato in vasi di torba (però lunghi appunto perché la radice fittonante non gradisce il trapianto!) si può seminare già a inizio primavera per poi trapiantare verso giugno. Hanno bisogno di acqua e di sarchiature frequenti.  Per imbiancarli, vanno prima legati e solo dopo rincalzati. Si possono fasciare con paglia o carta. Si raccolgono nel tardo autunno e si continua per tutto l’inverno. L’imbiancatura va eseguita circa 3 settimane prima della raccolta.
Semina in aprile-maggio, raccolta a partire dall’autunno
Conviene seminare il tipo inerme, che è più facile da rincalzare non avendo spine, e poi il tipo spinoso viene troppo alto.
Topinambur  Helianthus  tuberosus  detti anche tartufi di canna. Originari del Nord America Adatti ai diabetici perché contengono un particolare tipo di zucchero e pochissimo amido.  Crescono meglio in terreno leggero e sabbioso. Si raccolgono i tuberi a fine autunno, oppure si lasciano nel terreno fino al momento del consumo.