Letture

LA MARMELLATA DI PRUGNE

Ho in giardino uno splendido prugno; si carica di frutti un anno sì e un anno no. Quest’autunno è annata buona. Raccolgo da terra le prugne mature, calde di sole. Varietà Stanley: non antica, semplicemente vecchia, credo dei primi del Novecento. Un tipo di prugne che cominciano a maturare dagli ultimi giorni di  agosto fino all’inizio dell’autunno.

Oggi ho finito di preparare la marmellata iniziata ieri. E ho pensato: chissà se nel giardino di qualche scuola c’è un vecchio prugno, sarebbe bello allora raccogliere i frutti e preparare vasetti da portarsi a casa. Ho immaginato la maestra, la bidella e i bambini davanti a una grande pentola, come nel primo atto dell’Eugenio Onegin di Caikovkij, dove le donne di casa Larin chiacchierano amabilmente mentre preparano la confettura di ribes.
Ecco qua la mia ricetta, con le dosi per due chili di prugne:
2 chili di prugne.  Snocciolarle, lasciarle riposare un giorno in 1 chilo e mezzo di zucchero. Sminuzzare un limone di giardino, ovvero di quelli non trattati, un po’ di ginger, e farli soffriggere in un po’ di zucchero caramellato. Appena lo zucchero sarà bruno, aggiungere le prugne e una mela a pezzettini: la mela contiene la pectina necessaria ad addensare la confettura.Io aggiungo anche un po’ di cannella e di chiodi di garofano e, a fine cottura, qualche fogliolina di menta.

Lasciare sobbollire dolcemente girando fino a cottura ultimata. Si capisce che la marmellata è pronta quando vela la spatola di legno, e, addensatasi, oppone una certa resistenza mentre la giriamo.
Versare ancora bollente nei vasetti, chiuderli ben stretti, e sterilizzarli bollendoli qualche minuto.

Pia Pera