UN TEATRO ECOLOGICO CHE SA DI TERRA E DI PANE E NARRA LE ANTICHE CULTURE
DOMENICA 7 MAGGIO ALLE ORE 21,30 AL CRO DI PIERTASANTA (LU )
Una narrazione originale ed ecologica per riappropriarsi della memoria legata alla civiltà contadina e al territorio rurale, dove Elena Guerrini racconta, canta e incanta tra barzellette e proverbi antichi, ricette della nonna, racconti popolari e personaggi di paese .Il suo è un lavoro di riscoperta, avanguardia rurale, declinazione pratica della “ decrescita felice“
Orti Insorti è uno spettacolo nato da una ricerca sui ricordi di mio nonno contadino in Maremma, ho girato per due anni i poderi del territorio con una sedia e mi fermavo di casa in casa a raccontare questa storia in cambio di prodotti della terra e dell’orto, e per quel periodo non ho fatto la spesa nutrendomi dei doni del pubblico, un baratto tra cibo e parole
Nello spettacolo, intimo e vicino al pubblico, si sorride e si pensa.
Si riflette sul mondo contadino e sul cibo che mangiamo .
Ci si confronta sulle multinazionali, che tramite il commercio dei semi geneticamente modificati governano il mondo.
Si viaggia all’interno di un mondo contadino profondamente cambiato nel corso degli anni, che potrà rinascere solo dall’amore per la terra delle nuove generazioni. La narr-attrice ci accompagna in un viaggio olistico dalla Maremma a Pasolini in compagnia di illustri personaggi come Vandana Shiva, e Masanobu Fukuoka ideatore della agricoltura della non azione, Elena ci racconta con dolcezza ed empatia “ Un pomeriggio Adamo“ parlando della vita Libereso Guglielmi il giardiniere di Italo Calvino e ricercatore della natura ,e rende omaggio a Pia Pera sua cara amica e autrice de “ L’Orto di un perdigiorno “.Piante e parole. Pensieri verdi e pane bagnato con il vino e lo zucchero per merenda. Domande su come coltivare la nostra rivoluzione .
Quando e come è meglio seminare il basilico?
Aveva ragione il nonno, o il manuale “L’orto perfetto in 7 giorni” ?
O la Ines, la vicina di casa che dice che la luna deve essere sempre calante e i semi coperti, o le formiche che dei semi di basilico han fatto il loro cibo?
Un piacevole momento per riannodare il legame spezzato con la natura, riflettere su come rispettare l’ambiente, inquinare un po’ meno , coltivare ciò che mangiamo e creare microcomunità eque , solidali e consapevoli .
Una moderna riflessione mangiando pane vino e zucchero sul concetto di progresso e sviluppo , resistenza e resilienza , evoluzione e rivoluzione , con ironia, comicità, dialogo e libertà.
