Orti scolastici

NOTIZIE DALL'ORTO DELLA SCUOLA PRIMARIA DI SAN VITO (LUCCA)

Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Simonetta Giampaoli, insegnante di Scuola Primaria.

Simonetta ma non facciamo niente quest’anno per la mostra degli Orti?”

La domanda di Daniela, che percepisco anche come una richiesta d’aiuto perché lei a scuola ne fa mille e ha mille impegni, mi coglie con lo zappetto in mano spettinata e sudaticcia mentre con un paio di alunni, durante la ricreazione, tolgo un po’ di erbacce da uno dei nostri piccoli orti rialzati.

Che noia… La documentazione delle attività, richiesta che ogni anno ci coglie impreparati e che percepisco sempre come un tentativo di farsi belli agli occhi dell’Amministrazione, non mi ha mai interessata più di tanto, pur avendo anche io le mie vanità in altri ambiti, certo.

Le chiedo di declinare l’invito del Comune, io non potrò aiutarla quest’anno. Lei dispiaciuta comprende. Poi a casa ci ripenso e le mando un messaggio:

Dai… qualcosa, anche un semplice cartellone… si fa”.

In fondo lavoriamo tanto e (secondo noi) con lo spirito giusto, perché non comunicarlo?

Si tratta di raccogliere le nostre buone pratiche annuali, trovando un aggancio, perché non ammetterlo, teorico, che nobiliti il nostro lavoro didattico, molto pratico, basato sull’intuizione, in un quotidiano frenetico, costellato da tante questioni 2.0. E se, permettendoci il lusso di fermarci a pensare, trovassimo che le nostre prassi sono riconducibili a principi validi, esse acquisirebbero un senso e varrebbe la pena di continuare a replicarle, perché andrebbero a tracciare una rotta per il cambiamento.

Oggi non stiro né cucino (e non mi costa molto in verità rinunciare a queste due attività del mio pomeriggio “libero”): ora preparo il cartellone.

Dunque, vediamo…

Il tema della mostra-convegno annuale degli Orti Scolastici di Lucca e Capannori è un generico. “Orto e lotta allo spreco”

Ripercorro mentalmente il nostro anno di lavoro a San Vito e mi rendo conto che abbiamo fatto moltissimo.

Didascalia-foto, didascalia-foto moltiplicato sette: et voilà. Ben sette punti contrassegnati ciascuno da un moderno hashtag. Non riesco a credere che siamo stati così bravi e mi rendo conto adesso che nella nostra scuola nel tempo è nato tutto un movimento, non si tratta più di azioni isolate.

Daniela, brava comunicatrice, andrà alla mostra col nostro cartellone, presenzierà, parlerà… Eh sì, è importante far vedere che ci siamo anche noi. E non è vanità ma necessità.

Quelle che seguono sono, rimpicciolite le didascalie delle foto. Ho voluto lasciare i colori lo stile e il carattere usato. Le immagini ovviamente qui non ci sono. So che il cartellone è piaciuto e quel che è incredibile è che È TUTTO VERO: eh sì, anche in una singola scuola si può far molto.

ORTO E LOTTA ALLO SPRECO: le nostre piccole-importanti azioni “green”.

1.Curare l’esistente

La nostra scuola è stata costruita negli anni ‘70. Ogni classe ha una grande fioriera in cemento sotto la propria finestra. IL maestro Petri agli inizi degli anni 2000 fece realizzare due orti rialzati in legno.

Negli ultimi anni la maggior parte delle nostre classi ha preso coscienza dell’importanza di curare questi spazi, inserendovi piante perenni o trasformandoli in orti rialzati.

(Soddisfatti della “praticità” degli orti rialzati rispetto all’orto a terra ne abbiamo aggiunti altri due lo scorso anno).

2. Concimare organico

Dall’anno scolastico 2016 si prediligono concimi organici e si sono concimati tre spazi con lo stallatico che ci ha portato una mamma. È il miglior concime!

3. Prediligere semine a trapianti

Seminare è tornato di moda a nella scuola 2.0 dove tutto scorre veloce. Alcune classi provano l’esperienza di buttare un seme e aspettare settimane che nasca qualcosa. Sia chiaro: non abbiamo smesso di trapiantare fragole e insalata ma timidamente siamo anche tornati ad affrontare l’esperienza didattica “della semina”.

4. Ottenere, conservare e scambiarsi i semi

I primi semi ci sono arrivati in regalo da altre scuole affiliate a progetto Orto in Condotta (Primaria Marlia e ITA Busdraghi: GraZie!!!) I semi di tagete e di zucca spugna poi sono stati “ri-fatti” da noi in autunno ed utilizzati l’anno successivo.

5. Pacciamare senza plastiche

Buone le fragole ma la plastica nera che si usa in orticoltura non è altrettanto buona per l’ambiente.

Proviamo delle soluzioni alternative.

6. Usare nidi di torba anziché vasetti in plastica

In attesa che apposite leggi mettano al bando la plastica in orticoltura e nel florovivaismo almeno a scuola proviamo a usare alcuni nidi di torba.

7. Creare utensili fai da te

Non siamo del tutto contro la plastica: con le bottiglie e i flaconi vuoti si possono realizzare tanti piccoli annaffiatoi leggeri che i bimbi di cl. I maneggiano meglio di quelli veri e propri e che “fanno la pioggia leggera” indispensabile per le annaffiature delle semine.