Orti scolastici

IL PROGETTO DELLA SCUOLA PRIMARIA "SAN VITALE" DI CALDERARA DI RENO (BOLOGNA)

All’inizio dell’anno scolastico, dovendo programmare le attività e i laboratori, mi sono trovata a riflettere principalmente su due elementi: una classe, una seconda, impegnativa e da stimolare in modo anche diverso e il giardino della scuola, molto bello e da me sempre ritenuto una possibile risorsa educativa, oltre ad apprezzarlo perchè ci rende l’ambiente più accogliente e più adatto al gioco dei bambini.
Ho quindi programmato di portare gli alunni ad una migliore conoscenza delle piante del parco scolastico e di realizzare un orto.
L’esperienza si sta svolgendo positivamente e con attività diverse finalizzate sia al rispetto dell’ambiente e ad una maggiore conoscenza del mondo vegetale e della piccola fauna presente nell’ ambiente del prato e dell’orto, sia a “coltivare” nei bambini la pazienza, lo spirito di osservazione, il “prendersi cura”, la collaborazione, lo sperimentare attività manuali…
Nel piccolo libretto che stiamo realizzando per registrare gli aspetti più rilevanti della nostra attività e per fermare alcune osservazioni ed emozioni, abbiamo fissato alcuni capitoli. Seguirò questi per sintetizzare l’esperienza:
– L’ ORTO : è piccolo, ma sufficiente per le nostre energie e possibilità. All’inizio dell’anno scolastico abbiamo identificato la giusta posizione da dargli considerando sia l’ esposizione al sole (con i molti tigli presenti è un giardino molto ombreggiato), sia che non limitasse troppo lo spazio per il gioco di tutti gli alunni della scuola. La preparazione del terreno si è svolta con l’aiuto di un papà e i bambini hanno prevalentemente diserbato e tolto i sassi. Abbiamo poi recintato il nostro orto con una semplice recinzione realizzata da noi. Successivamente sono intervenuti due nonni che ci hanno consigliato che cosa seminare in autunno e ci hanno anche regalato i semi che abbiamo messo nel terreno con gioia, ansia, curiosità: cipolle, agli, fave, piselli.
Durante tutto l’inverno abbiamo tenuto sotto osservazione l’ orto, poi con l’arrivo della primavera abbiamo pulito un po’ il terreno rimasto libero, l’abbiamo suddiviso in settori e sempre con l’aiuto dei due nonni abbiamo seminato insalata, misticanza, ravanelli, carote, prezzemolo, zucchine, bietola.
Ora è proprio rigoglioso e i bambini osservano con curiosità e gioia il diverso sviluppo delle diverse piantine, segnalano ogni cambiamento, vigilano sulla presenza di “estranei”. Infatti il vento ha seminato qua e là qualche acero e alcuni sono finiti nel nostro orto. Li abbiamo tolti e alcuni li abbiamo messi in un vaso. Altra presenza estranea è la menta. Fino ad ora l’abbiamo lasciata, ma presto la toglieremo perchè sta aumentando troppo e con quella più fresca ci preparemo qualche bevanda.
Sempre in primavera abbiamo realizzato anche “L’angolo dei profumi” con piante aromatiche, tutte collocate in vaso: salvia, timo, maggiorana, lavanda, elicriso, finocchio selvatico. Il rosmarino c’era già.
Per la cura dell’orto, ma soprattutto per l’innaffiatura i bambini della classe sono stati divisi in coppie e ad ogni coppia sono state affidate due piante, una dell’orto e una in vaso e con bottiglie e annaffiatoi devono bagnarle quando necessario. Ogni tanto occorre il mio intervento con il tubo.
Stiamo tenendo il diario dell’ orto e in questo scrivono molto volentieri. Inoltre dovendo registrare ciò che osservano acquisiscono una maggiore consapevolezza di quanti sono i cambiamenti, di come la natura si comporti a volte in modo apparentemente strano, ma molto intelligente…
– IL PRATO FIORITO. In settembre, a Cesena, al convegno di Orti di Pace ho lasciato i miei dati per ricevere il materiale del progetto “Wild flowers” e ad ottobre l’ho effettivamente ricevuto. I bambini hanno colto con gioia anche questa proposta, così abbiamo misurato un’altra porzione di terreno accanto all’orto, l’abbiamo recintata, abbiamo diserbato manualmente e vangato il terreno, stavolta con l’aiuto del nostro amico Giorgio che ci assiste in tutte le attività pratiche di questa nostra esperienza. La semina è stata un po’ difficoltosa perchè il periodo di fine ottobre/novembre è stato da noi molto piovoso e abbiamo dovuto rimandare spesso, poi ci siamo decisi, ma il terreno era parecchio bagnato. Dopo l’attesa invernale il nostro prato ha tardato un po’ a mostrarsi, tanto che temevo che qualcosa fosse andato storto, poi timidamente un po’ di verde è spuntato, via, via sempre di più e più cresceva il verde, più aumentava la curiosità dei bambini di veder sbocciare i fiori. Il giorno prima dell’inizio delle vacanze pasquali ne è fiorito uno, violetto (chinese houses), che festa! al nostro ritorno, che sorpresa! Ne erano fioriti tanti, rossi gialli, violetti. Con le schede stampate dal sito di Wildflowers i bambini hanno dato loro il nome e la settimana prossima ne osserveremo alcuni anche all’interno con la lente di ingrandimento.
– IL GIARDINO DELLA SCUOLA. La nostra scuola si trova in campagna, ha un giardino grande, circondato da un doppio filare di tigli (68 solo nella parte a nostra disposizione, tanti altri nel retro), un acero e alcuni cespugli, una parte con funzione di siepe, altri a scopo decorativo. Quest’ anno in particolare, date le esperienze naturalistiche che stiamo svolgendo, desideravo che i bambini prendessero una maggiore consapevolezza della loro presenza, imparassero il loro nome e li conoscessero meglio. Erano da sempre presenti, ma quasi non li avevamo mai visti. Abbiamo avuto la fortuna che un maestro giardiniere potesse venire ad aiutarci in questo. La lezione è stata interessantissima, i bambini erano stupiti perchè lui che era lì per la prima volta vedeva anche ciò che noi non avevamo mai notato. Quasi nessuno (anche gli adulti della scuola) si era accorto o aveva fatto caso, ad esempio, che tra i tanti tigli ci fosse un acero.
Vedendo che avevamo anche una parte di siepe con della forsizia, Paolo ci ha preparato delle talee e ci ha spiegato cosa dovevamo fare per poter integrare la siepe o per avere cespugli nuovi con l’arrivo della bella stagione. Abbiamo così osservato, protetto e curato le talee tutto inverno.
Successivamente a questa lezione abbiamo realizzato dei cartellii identificativi per aiutare anche gli altri bambini a conoscere le piante della scuola e li abbiamo messi accanto a ciascuna di esse su paletti di legno. Così i bambini hanno anche dipinto, inchiodato, fissato nel terreno, insomma hanno svolto tante attività manuali, con anche l’aiuto e la supervisione di Giorgio. Ora i bambini chiamano le piante per nome e comincio a vedere un po’ realizzati gli obiettivi educativi di migliorare l’osservazione, l’attenzione e il rispetto.
Un mesetto fa abbiamo sistemato le talee, alcune hanno tenuto, altre no. Speriamo di aver contribuito all’infoltimento della siepe.
ALTRE ESPERIENZE. Nella nostra scuola è ormai tradizione consolidata relizzare in aprile la festa della Pace. Quest’anno in quell’ occasione volevamo condividere con gli altri la nostra esperienza e desideravo, visto che stava procedendo bene, presentarla anche alla rete Orti di Pace, come è poi avvenuto.
Per lasciare un ricordo della festa avremmo voluto regalare a tutti una piantina ( la scuola è piccola, solo cinque classi). Consultandomi con un vivaista, abbiamo realizzato un semenzaio di nasturzi, ma questi sono cresciuti troppo in fretta e dimostravano di avere necessità di andare in terra prima del 15 aprile, data della festa della Pace. Allora un po’ li abbiamo sistemati a scuola, molti li abbiamo regalati, poi abbiamo deciso di riprovare con la calendula. Questo fiore ci ha fatto lo scherzo contrario, molti non sono germogliati e quelli spuntati procedevano nella crescita molto lentamente e il 15 aprile era una data troppo ravvicinata.
Abbiamo dovuto trovare un’altra alternativa, stavolta semplificandoci il compito: abbiamo realizzato delle scatoline di cartoncino all’interno delle quali, in ciascuna, abbiamo posto un seme, una pastiglia di torba, le istruzioni e soprattutto il nostro messaggio: ” Come da un piccolo seme può nascere una pianta anche grande, con piccoli gesti coltiva la pace”.
Bilancio di questa esperienza: sappiamo come si fa un semenzaio, abbiamo arricchito (speriamo) vari giardini e balconi con i nostri fiori e soprattutto, anche i bambini hanno sperimentato che con la natura (e non solo) le cose non vanno sempre come vorremmo noi, ma non dobbiamo scoraggiarci e dobbiamo saper coglierne gli aspetti positivi e trovare delle alternative sempre nuove.